La fecondazione assistita aiuta il concepimento, si richiede dopo un lungo periodo di tentativi da parte di una coppia per avere un bambino. Si tratta di una tecnica medica, che aiuta le coppie con difficoltà di concepimento e coronare il sogno della genitorialità. Questo procedimento è affrontato in centri privati e ospedalieri della sanità pubblica, con personale qualificato e preparato sull’argomento. Di seguito i passaggi essenziali che una coppia affronta quando deve intraprendere un ciclo di fecondazione assistita.
Fecondazione assistita, le prime analisi
Quando una coppia si rivolge a un centro per la fecondazione assistita è sottoposta a un iter lungo e complesso, che riguarda prima di tutto una serie di analisi, tamponi e controlli, anche genetici, per scoprire eventuali anomalie nella coppia che non riesce a concepire un bambino in maniera naturale.L’uomo è sottoposto a spermiogramma per verificare la fertilità maschile. In base agli esiti delle suddette analisi, si procederà con la preparazione di un primo protocollo per la fecondazione assistita.
Fecondazione assistita, stimolazione ormonale
La stimolazione ormonale è la prima tappa fisica che deve affrontare una donna quando la coppia si rivolge a un centro specializzato per eseguire la fecondazione assistita. Ogni centro ha i suoi protocolli che sottopone alle pazienti, ognuno di questi prevede una stimolazione ormonale il cui scopo è aumentare la produzione follicolare, ossia degli ovociti prodotti in fase ovulatoria dal corpo femminile. Sono iniezioni che si eseguono sottopelle con all’interno il liquido atto a stimolare le ovaie, questa fase dura circa quindici giorni, talvolta meno altre invece è necessario qualche giorno in più a seconda dei singoli casi. Dopo le prime punture ormonali arrivano i primi controlli ecografici, durante i quali si evidenzia il lavoro delle ovaie, se queste stanno rispondendo bene alla terapia, si fissa il giorno di un primo intervento, definito Pick up. In seguito, la donna deve sottoporsi a un’ulteriore somministrazione ormonale, trattasi di una puntura intramuscolare che porto allo scoppio predestinato degli ovociti.
Prelievo ovocitario
Il Pick Up è il prelievo ovocitario tramite sonda dell’indicato liquido follicolare. I biologi presenti in sala operatoria lo analizzano e sono in grado di dire subito se e quanti follicoli possono essere destinati alla seconda fase, ossia all’unione con il liquido seminale per l’eventuale concepimento di embrioni. Questo intervento si esegue intorno al sedicesimo giorno, ma la giornata è decisa in base all’andamento della stimolazione e da quanti eventuali ovociti siano stati prodotti.
Si svolge con anestesia totale o anche con una sedazione leggera, che aiuti la paziente a vivere rilassata questa fase in sala operatoria. Nella stessa giornata sarà stato prelevato il liquido seminale del partner e se ritenuto idoneo e valido, si procede con l’unione di questo liquido con gli ovociti prelevati.
Transfert
Prima del transfert dovranno passare un paio di giorni per verificare che si siano formati gli embrioni. Già dopo le prime ventiquattro ore si vede la crescita cellulare, che aumenterà rapidamente nei giorni successivi. Alcuni centri procedono con il trasferimento degli embrioni nel terzo giorno di creazione dell’embrione. Altri aspettano qualche giorno in più per dare alla coppia una maggiore possibilità di concepimento.
Attesa e analisi beta HCG
Il transfert è una procedura veloce e indolore, tramite cannula s’inseriscono in utero gli embrioni, il medico prescrive alla paziente la somministrazione di progesterone tramite ovuli o punture per favorire l’attecchimento degli stessi. Comincia l’attesa che dura circa dieci o dodici giorni per scoprire se la fecondazione assistita ha dato esisto positivo e sia stato concepito un bambino. Nel giorno prestabilito dal centro di fecondazione assistita si esegue un prelievo del sangue per analizzare i valori del Beta HCG, ossia l’ormone che rileva una gravidanza. Il risultato in genere arriva entro qualche ora e la coppia potrà comunicare al centro il risultato della PMA in giornata. Se positivo si procederà con altri controlli e proseguimento della terapia con progesterone per le settimane successive fino a quando il medico lo riterrà opportuno. Purtroppo la tecnica della fecondazione assistita per concepire un bambino non ha sempre esisto positivo, la percentuale di riuscita oscilla tra il 25% e il 30%, e tutto è correlato alla storia medica della coppia.